Octopath Traveler 2 Recensione: una lettera d’amore al passato

Come ripeto spesso nelle mie recensioni, è difficile inventare qualcosa di nuovo nel panorama videoludico attuale e quando qualcuno ci riesce, spesso incappa in altri piccoli dettagli che rovinano tutto il resto (anche se non è il caso per Octopath Traveler 2). Per quanto riguarda i JRPG, infatti, ho visto una caduta rovinosa negli anni, che li hanno portati a diventare quasi dei Gacha o dei Mobile games, con qualche piccola e doverosa eccezione negli ultimi anni. Octopath Traveler, ad esempio, è una nuova serie gestita da Square Enix che prende spunto dai più classici JRPG dei nostri tempi, un degno successore spirituale di Final Fantasy, possiamo dire.

Il primo capitolo di questa nuova serie non è né troppo recente né troppo lontano, lo vediamo disponibile già da luglio 2018, quindi 5 anni fa. In questo lasso di tempo, lo studio giapponese ha sviluppato Octopath Traveler 2, che vede protagonisti totalmente diversi, storie differenti ma gameplay e creature ricorrenti. Vi ricorda qualcosa questa formula? A me ricorda decisamente il successo che ha avuto Final Fantasy. Quello che sto cercando di dire, quindi, è che dopo decenni Square è riuscita a donarci qualcosa che tiene testa al suo cavallo migliore. Adesso, senza indugio, vi lascio alla recensione.

 Octopath Traveler 2 è una lettera d’amore a tutti i fan dei JRPG”

Se dovessimo elencare i migliori videogame della storia, sicuramente molti di questi rispecchierebbero l’aspetto del Gioco di Ruolo classico, come ad esempio Dungeons & Dragons che ne detiene  la corona. Costruire il proprio personaggio da zero, affidargli delle classi e le annesse abilità, riuscire a trovare le combo giuste da utilizzare in combattimento per sconfiggere i nemici più forti… Tutti questi elementi creano un RPG coi controfiocchi.

Credo abbiate intuito che gli elementi per la buona riuscita di un GDR sono tanti e abbastanza difficili da ricoprire, è proprio per questo che molti hanno provato – fallendo miseramente – a creare qualcosa che richiamasse i classici giganti Square. Dopo decenni, però, è stata la stessa compagnia giapponese a sfornare il prossimo gigante nipponico che riporterà in alto il nome del suo genere.

La particolarità più grande di questo titolo sta proprio nella costruzione del personaggio: sin da subito, il gioco ci offre la possibilità di personalizzare il nostro party sia con delle sottoclassi, sia con delle abilità attive e passive. Grazie a questi elementi, possiamo creare il tank, l’assassino, il mago e gli altri job su chiunque vogliamo, nonostante esistano delle abilità personali che saranno specifiche per ogni personaggio.

Questo tipo di personalizzazione, come già detto in precedenza, non è assolutamente l’unico elemento per far sì che un JRPG funzioni. Uno degli aspetti più importanti è qualcosa che la maggior parte delle persone dimentica: la GUI. L’acronimo sta per Graphic User Interface e rappresenta tutto quello che vediamo su schermo e che ci aiuta a capire le funzioni come l’inventario, ad esempio.

Questi dettagli sono la chiave per scremare i titoli migliori di tutto il genere JRPG: Final Fantasy ci ha insegnato che molto spesso la semplicità è la scelta migliore, e Octopath Traveler invece riprende un HUD che ricorda molto SkyUI, una mod utilizzata per il quinto capitolo di Elder Scrolls. Mi piace pensare che Square Enix abbia imparato non solo dai competitor, ma anche da noi fan dei videogame e dalle mod create da altri appassionati.

Uno stile grafico più unico che raro

La prima volta che ho visto Octopath Traveler sono rimasto colpito dallo stile grafico: la scelta adottata da Square Enix durante la realizzazione di una nuova serie di JRPG è stata sia coraggiosa che intelligente. Qual è stata la cosa che vi ha spinti verso il titolo? Ovviamente la sua grafica peculiare, l’utilizzo di sprite a 16 bit su uno sfondo tridimensionale, il tutto accompagnato dal VFX speciale che contorna l’integrità dell’opera.

Non so chi di voi possa ricordarlo, ma gli artwork dei videogame – che spesso erano disegnati sul manuale – ci aiutavano a costruire attorno a quel mucchio di pixel l’eroe che essi rappresentavano. In Octopath Traveler possiamo ritrovare la stessa emozione nonostante quel mucchio di pixel sia stato creato estremamente bene, donando dei dettagli ad un modello a 16 bit (una cosa fuori di testa, pensiero personale). I personaggi sono ispirati ad un misto tra medioevo fantasy e rivoluzione industriale, come vediamo dagli scenari quasi Steampunk della storia di Throné.

Un connubio abbastanza difficile da gestire che riesce a dare l’opportunità agli sviluppatori di sbizzarrirsi a più non posso, ergendo anche una vera e propria zona orientale – terre natie di Hikari, tra l’altro. Ci troveremo quindi a vagare nelle fogne di una Londra vittoriana, in un’isola tropicale, in un deserto orientale e sulle cime innevate che non mancano mai in qualsiasi GDR. La costruzione degli sfondi è impeccabile e adorna lo stile 2D-3D in maniera perfetta.

Il design dei nemici, proprio come nel primo capitolo, è dettagliato e particolare, nonostante alcuni modelli sono stati ripresi e utilizzati come nuovi. Sia i boss che i nemici di alto livello colpiscono grazie alla loro maestosità e alle loro combo: ebbene sì, in questo gioco i mostri negli incontri random collaboreranno tra loro per cercare di uccidere tutto il nostro party. Un comportamento del genere non si vede spesso negli NPC, rischiando poi di far risultare tutti i combattimenti uguali tra di loro.

Infine, qualche dettaglio interessante sul design grafico di Octopath Traveler 2 sta proprio nella scelta delle armi: ogni arma avrà una skin che la differenzia dalle altre, in particolare le armi da Maestro della Guerra che saranno più grandi, definite e avranno dei colori più sgargianti.

Octopath Traveler 2 getta le basi per delle meccaniche incredibili

Sicuramente, dopo lo stile grafico particolare e curato che ci regala Octopath Traveler 2, il suo gameplay presenta delle meccaniche davvere perfette. In ogni JRPG la semplicità è sicuramente la scelta più sicura, tuttavia esistono delle aggiunte che possono rovinare il feeling del videogame, come la velocità x2 durante le battaglie, meccanica doverosa in ogni gioco di ruolo con incontri casuali secondo me.

I combattimenti hanno una particolare meccanica chiamata Dominio, grazie alla quale potremo infliggere danni estremamente aumentati colpendo i punti deboli dei nemici. Sfruttando questo elemento, si possono costruire build ancora più personalizzate o inventare strategie uniche per sconfiggere i nemici più ardui, come il boss segreto del primo capitolo – una sfida davvero assurda.

Arriviamo quindi alla trama, o per meglio dire alle trame, il discorso si amplia ancora di più. Ogni gameplay, infatti, ci darà a disposizione 8 trame, una per ogni personaggio. Siamo stati abituati negli anni precedenti, che la trama più importante era proprio quella del protagonista, con le storie dei suoi aiutanti a fare da contorno. In questo caso, però, non ci sarà un protagonista principale, infatti ogni personaggio giocabile potrà diventare il nostro preferito, quello su cui ci concentriamo di più.

La particolarità di affrontare 8 storie completamente diverse sottolinea quanto sia importante e doveroso costruire un racconto, dare uno scopo al proprio personaggio. Se così non fosse, non avrebbe alcun senso andare in giro e completare delle missioni, e purtroppo gli sviluppatori sembrano spesso dimenticare questo elemento.

Alla fine del gioco, tutte le trame si incroceranno in una principale, dando vita poi ad un’avventura di livello altissimo, per cui dovremo allenare il nostro party. Potremmo contare quest’avventura come contenuto endgame, aggiungendo un grado di difficoltà sempre maggiore al videogioco. Purtroppo, al giorno d’oggi, i contenuti aggiuntivi dopo aver completato un’opera sono doverosi, per dare senso sia al prezzo a cui vengono vendute, sia il tempo che ci abbiamo speso.

9.7 TOTAL SCORE

Octopath Traveler 2

Compralo a prezzo scontato

Octopath Traveler 2 non è semplicemente un gioco con uno stile grafico interessante, è una vera e propria lettera d'amore al genere JRPG. Ogni aspetto del videogioco è curato nei minimi dettagli, lasciandoci bramosi di ottenere sempre di più per potenziare i nostri personaggi, per placare la nostra curiosità e per dare pace a Throné, Themenos, Osvald e tutti gli altri viaggiatori che accompagnano le nostre avventure.


Trama 10
Gameplay 10
Comparto tecnico 9

Davide "Gunns" Di Letizia

Dopo la sua prima visita nel mondo di Kanto, Davide diventa dipendente dai Pocket Monsters, per poi passare questa passione al vasto mondo videoludico, da Zelda a Spyro, da Sonic a Final Fantasy, non ha mai avuto limiti e proprio come in un buffet, non disdegnava nulla.