Metroid Prime Remastered Recensione: oltre la grandezza

Metroid Prime Remastered

Quella di Metroid Prime Remastered sarà una recensione del tutto atipica, quasi unica nel suo genere. Il “problema” è che non abbiamo altro da dire sull’opera di Retro Studios. Non pensiamo che abbia senso lasciarsi trasportare nel processo di analisi retroattiva dello sviluppo del gioco, sviscerando con minuziosità ogni singolo elemento che lo compone. Metroid Prime era, è, e resterà un capolavoro assoluto, lo sappiamo, non c’è altro da aggiungere. Per questo stesso motivo, crediamo che non sarete sorpresi dal voto finale.

Ma proprio perché crediamo che il voto non dovrebbe lasciarvi basiti, è importante riconoscere l’importanza della disamina. Questo semplicemente perché il bello della recensione è esattamente questo: ascoltare l’argomentazione del critico in base alle sue corde emotive personali e saper cogliere il valore culturale e artistico di un’opera che, nel caso di Metroid Prime, è tra i fondamenti del medium del videogioco. Ci sono, però, un paio di importanti premesse che vanno fatte prima di poter parlare dell’opera magna di Nintendo e Retro Studios, prettamente legate al contesto storico in cui ci troviamo e alle circostanze che ci portano a parlarvene in una recensione.

Prima tra queste, consideriamo Metroid Prime un capolavoro assoluto e senza tempo, alla pari di God of War, The Legend of Zelda: Ocarina of Time e Super Mario 64. In secondo luogo, crediamo che l’unico scopo dell’articolo che state leggendo sia quello di contestualizzare il primo punto. Nel 2002, il titolo di Retro Studios contribuì a definire ciò che uno sparatutto poteva essere, rielaborando maestosamente ciò che fu Super Metroid in termini di design per adattare il franchise non solo al 3D ma anche alla visuale in prima persona.

“Metroid Prime è uno degli sparatutto in prima persona più belli e importanti della storia del videogioco”

La sfida che la Grande N pose a Retro Studios ha del mastodontico, tanto che anche oggi qualsiasi studio di sviluppo rabbrividirebbe nell’immaginare il carico emotivo che comportava il dover creare qualcosa del genere. Venne però il giorno del rilascio, il 18 novembre 2002, in cui il mondo riscoprì Metroid. Il titolo non solo venne amato dalla critica e dal pubblico, ma è ancora oggi considerato come uno degli sparatutto in prima persona più belli e importanti della storia del videogioco.

Metroid Prime si presentò così come uno sparatutto in prima persona dalle tinte fortemente platform e frequenti rompicapi ambientali. Non era il solito gioco di guerra, ma un’avventura spaziale in pianeti alieni con biomi, ambienti e creature sempre nuove e differenti. Non solo, la componente puzzle si basava sui fondamenti dei tre titoli precedenti – a loro volta simili nell’ideazione a quelli di The Legend of Zelda – e la riadattava in modo magistrale alla prima persona e al 3D.

Metroid Prime Remastered

Senza poi dimenticare l’elemento di backtracking, ovvero la necessità di tornare in un’area già visitata dopo aver trovato un potenziamento che sblocca un nuovo percorso, che qui è sempre magistralmente strutturato e integrato alla perfezione con il level design. Va specificato che in Metroid Prime la dinamica non è accentuata tanto quanto nei precedenti capitoli della serie, né prima e né adesso, ma si tratta comunque di una presenza che fa sempre piacere.

Ogni singolo elemento che componeva il comparto ludico, la colonna sonora, la direzione artistica e addirittura i comandi del gioco, era perfezionato nei minimi dettagli e non poteva essere in alcun modo criticato. Ad essere ancora più interessante era il fatto che Metroid Prime creava un fantastico connubio tra sistema di combattimento, comandi e level design, come abbiamo detto, rielaborando quelli che erano stati i canoni della serie fino ad allora. Tuttavia, non si può mai parlare di un processo che snatura o che modifica quegli stessi dogmi ma, al contrario, li migliorava al fine di adattarli al 3D e alla visuale in prima persona.

Metroid Prime Remastered: uno sparatutto unico

Fatto un sunto di ciò che rappresentava l’opera nel 2002, e ottenuta quindi una perfetta argomentazione per parlare di Metroid Prime Remastered, cerchiamo di capire perché l’operazione di remasterizzazione sia fondamentale oggi e analizziamone il risultato. Di fatti, sono davvero moltissime le migliorie apportate da Nintendo, che si è valsa di numerosi studi di sviluppo per realizzare una remaster di tutto rispetto. 

Prima tra queste è, ovviamente, il comparto grafico, completamente rivisitato per essere più adatto agli standard odierni. Ad averci sorpreso è infatti la resa visiva generale, di gran lunga superiore al precedente, che può vantare di texture completamente riviste posizionate su modelli altrettanto migliorati. Anche l’occlusione ambientale e le illuminazioni sono stati potenziati, sebbene non ci siamo ritrovati pienamente soddisfatti dai riflessi. Ciò non cambia il fatto che il lavoro effettuato è a dir poco magistrale, soprattutto se considerato che Metroid Prime Remastered non ha neanche un calo di frame ed è stabile sui 60 fps.

Metroid Prime Remastered

Chiaramente, trattandosi di una remaster e non di un remake, sono spesso evidenti geometrie non proprio complesse e talvolta grossolane. Per fare un esempio, basta guardare qualche cascata o getti di lava, che non sono mai realmente fluidi ma che palesano delle esigenze tecniche contro cui il team di Retro Studios doveva necessariamente fare i conti, venti anni fa. Stesso discorso per le animazioni di personaggi, tra cui quelle di Samus, che finiscono per sentire lo stesso problema e risultare quindi troppo approssimative. Inutile dire che non si tratta di nulla che rovina l’esperienza di gioco, ma che spezza la sensazione di modernità che la resa grafica offre nel suo complesso.

Di fatti, il risultato finale è un comparto visivo non solo moderno, ma che avvalora anche la direzione artistica scelta da Retro Studios nel 2002. Ora gli ambienti sono più cupi ma definiti, così come le luci donano un valore aggiunto a tutti quegli ambienti che già prima erano la concretizzazione di un setting graficamente e stilisticamente unico nel suo genere. Il processo di rimasterizzazione, sotto un punto di vista prettamente tecnico e visivo, ha fatto più che bene a Metroid Prime Remastered, che su Nintendo Switch si presenta come uno dei più interessanti – e sorprendenti – spettacoli per gli occhi, nonostante gli oltre venti anni alle spalle.

“Possiamo giocare usando i Joy-Con come se fossero telecomandi Wii”

C’è poi una piccola, grande parentesi da aprire, ovvero quella legata ai comandi. Di fatti, l’unico vero elemento ludico che avrebbe rischiato di palesare la datazione dell’opera sono dei comandi e controlli che si adattavano agli standard dell’epoca finendo per risultare troppo vecchi. Quanto fatto in Metroid Prime Remastered, tuttavia, ha dell’incredibile.

Non solo sono presenti comandi altamente moderni, che permettono di muovere la visuale liberamente anche durante il movimento e di sparare con ZR, ma sono stati aggiunti tutti i vecchi controlli e opzioni inedite. È stata addirittura aggiunta una mira automatica che aiuta sensibilmente il giocatore quando prende la mira con la levetta sinistra, per farvi comprendere quanta cura è stata riposta nel comparto ludico.

Metroid Prime Remastered

In ogni caso, oltre a questa appena citata, ci sono molte più opzioni di controllo, perfette per i veterani e per i nuovi giocatori. Tra queste, la possibilità di giocare usando i Joy-Con come se fossero telecomandi Wii, utilizzandoli separatamente e sparando con il destro, come avveniva in Metroid Prime Trilogy per Wii; sono presenti anche dei controlli ibridi tra il classico e il moderno; infine, troveremo uno schema dei tasti preso direttamente da quello per GameCube, quindi ottimo per chi ha un controller dello stesso tipo – magari tra quelli professionali per Super Smash Bros. – e vuole riscoprire l’esperienza originale di Metroid Prime.

Per giungere, infine, a una conclusione dell’analisi vogliamo fare un’affermazione definitiva sul titolo: aver modo di recensire un’opera senza tempo come Metroid Prime è qualcosa che ci riempie il cuore di gioia. Non lo diciamo senza porci problemi, sia ben chiaro, perché siamo consci dell’importanza di dare una valutazione trasparente, imparziale e che non tiene conto di risvolti emotivi che il recensore può provare verso una determinata IP, publisher o sviluppatore.

Oltre i limiti della perfezione

Tuttavia, qui stiamo parlando di Metroid Prime. Uno sparatutto in prima persona che ha gettato le fondamenta per gli standard del genere così come ha fatto DOOM di idSoftware prima di lui e successivamente Halo di Bungie. Parliamo quindi di titoli che hanno definito quello che sono oggi altri come Call of Duty, Battlefield o anche Destiny, e va da sé che l’impatto emotivo di poter analizzare, valutare e – più generalmente – parlare di Metroid Prime oggi, ci fa molto più che piacere. Ci fa onore.

10.0 TOTAL SCORE

Metroid Prime Remastered

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Metroid Prime Remastered

Metroid Prime Remastered possiede una quantità spaventosa di pregi, evidenziando la consueta cura, da parte di Nintendo, dei minimi dettagli. Tra questi ci sono texture ad alta risoluzione, illuminazioni e modelli rivisitati, e tutti i controlli che un fan del titolo può volere. Ma sebbene siano grandi punti a favore, non è il motivo per cui dovrete provarlo necessariamente: abbiamo di fronte uno dei migliori titoli della storia del videogioco. Dobbiamo aggiungere altro?


Voto finale 10
PROS
  • Uno sparatutto unico e senza tempo
  • Rinnovato graficamente in ogni aspetto
  • Tutte le impostazioni di comandi che si potrebbero volere
CONS
  • Le animazioni sentono un po' il peso degli anni

Lorenzo "Frost" Ardeni

Metal Gear Solid per PS1 accese la sua infanzia e passione per il videogioco. Non è rimasto, però, un accanito giocatore Sony, non dopo il suo primo The Legend of Zelda e Super Smash Bros. che hanno portato il nostro Lorenzo Ardeni sul bordo Nintendaro. Attualmente in lotta con se stesso per decidere se il suo gioco preferito è The Legend of Zelda: Skyward Sword o Metal Gear Solid 3, passa il tempo a fare F+Air con Mario in Super Smash Bros. Ultimate ogni volta che l'avversario è in fuori dal campo.